“Il sangue versato in quella piazza
allude ad un esercizio del potere occulto – il vero nemico della
democrazia, che invece si fonda sulla limpidezza e la
trasparenza della responsabilità e del potere – che esercita il
suo ruolo nelle dinamiche della società per le sue finalità
opache, che non esita a usare strumenti violenti, e che si
combatte rendendolo visibile, contrastandolo con le armi forti
della democrazia, della consapevolezza, della partecipazione,
della comprensione dei fatti e degli eventi”. Lo ha detto in
Aula in Senato Alfredo Bazoli, senatore del Pd e figlio di
Giulietta Banzi Bazoli, una delle vittime della strage di Piazza
Della Loggia a Brescia, in occasione dell Giorno della Memoria.
Per questo, per questa esigenza di limpidezza che è così
essenziale alla libertà – ha proseguito – è necessario avere
chiaro il quadro di ciò che è successo, e anche delle
responsabilità personali oltre che politiche, che si perseguono
attraverso gli strumenti della giustizia anche a tanti anni di
distanza, non per una esigenza di vendetta, ma per una necessità
democratica”.
“Non sono inutili le sentenze recenti – ha detto ancora
Bazoli – quelle che hanno condannato gli organizzatori
neofascisti di Ordine Nuovo, non sono inutili le indagini di
oggi, che perseguono gli esecutori e i fiancheggiatori e i
complici dentro lo stato, perché sono la sanzione della capacità
delle istituzioni democratiche di gettare luce sulle ombre del
potere occulto che attenta alle nostre libertà. E per questi
motivi è utile e necessario sapere, divulgare, conoscere: perché
è nella indifferenza, nella ignoranza, nella confusione, con la
mistificazione interessata che si muove chi ha interesse a
tessere le trame occulte che ledono le nostre libertà,
intorbidendo le acque, oggi come allora.
Sapere e conoscere, anche partendo dalle storie semplici delle
persone morte in quella piazza, dalle storie delle famiglie
improvvisamente spezzate, da coloro che come me, i miei
fratelli, mio padre, sono rimasti orfani di un affetto familiare
dentro l’onda di una vicenda molto più grande, e hanno
convissuto con la risacca lunga e privata che resta dopo
l’emozione, l’indignazione, la reazione collettiva”.
“I morti di piazza della Loggia, come i partigiani torturati
e fucilati dai nazifascisti, come le vittime di ogni terrorismo
sono i caduti per la nostra libertà, sono il sacrificio che la
nostra fragile democrazia ha richiesto per garantirci la libertà
di oggi, e per la quale vale ancora la pena di combattere. Non
dimentichiamolo, non dimentichiamoli”, ha concluso Bazoli.


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