“Vedo che anche oggi autorevoli esponenti della maggioranza, proponendo un voto ad oltranza per il giudice della Consulta, incitano la destra ad andare avanti mostrando i muscoli, nonostante ieri sia fallito il loro blitz. È di ieri la notizia della non partecipazione della maggioranza ai lavori della commissione di Vigilanza per evitare una votazione che, visto lo scontro con le opposizioni unite, l’avrebbe vista sconfitta. Sulla manovra, la terza di questo governo, la destra continua ad andare avanti a testa bassa, mentendo sui numeri, non rispettando il percorso parlamentare (della Nadef non c’è ancora traccia), nascondendo la ‘tassa Meloni’ contenuta nel PSB e ignorando non solo quello che dice l’opposizione ma anche le critiche degli istituti terzi come Bankitalia, UpB, Corte dei Conti. Per non parlare delle osservazione di Gimbe sulle spese della sanità o dell’Anci sui tagli agli enti locali. Per poi però ammettere, come ha dovuto fare l’altro giorno Giorgetti, che la crescita non sarà quella annunciata.
Le uniche riforme annunciate e votate in Parlamento sono quelle sull’Autonomia differenziata e sul Premierato, imposte alle Camere in nome della propaganda e di uno scambio nella maggioranza. Ma, è sotto gli occhi di tutti, si tratta di riforme ‘parcheggiate’ perché nella maggioranza sono molti i dubbi come testimoniato dalle dichiarazioni e interviste di esponenti e ministri, da ultimo ieri il ministro Musumeci.
La destra si fermi. Governare non vuol dire comandare. In democrazia non è giusto solo quello che decide chi detiene il potere. Ci sono questioni e temi che riguardano il funzionamento della nostra democrazia per le quali serve un confronto e una condivisione. Se la maggioranza continuerà a imporre le proprie scelte, incolpando poi della mancata realizzazione chi si oppone, alimenterà solo la propria propaganda ma di fatto bloccherà la crescita e le istituzioni del nostro Paese. La destra smetta di avere una idea proprietaria della nostra democrazia e accetti il confronto”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.