È il regista dell`operazione ‘anti-nominati’. Matteo Renzi, sia pure con una battuta, l`ha bollato come suo «nemico». «Ho le spalle larghe, larghe. E poi l`ha detto in modo amichevole-sorride il senatore del Pd Miguel Gotor – In politica non ci sono nemici, solo avversari. Soprattutto se uno è premier, mentre io sono un semplice senatore e ricercatore universitario…». Gotor, comunque, darà battaglia in Aula.«Per quanto mi riguarda, con i capilista bloccati non voterò l`Italicum. Potrei non partecipare al voto». Quanti senatori hanno sottoscritto l`emendamento? «Ventotto, ventinove. In tutto siamo una trentina».
E pensa che senza l`ok al suo emendamento anche gli altri non sosterranno l’ltalicum a Palazzo Madama?
«Non lo so. Mi aspetto di sì, comunque».
Benzina sul fuoco, a pochi giorni dalla sfida per il Colle.
«Noi teniamo separati i piani e stiamo al merito. Chiediamo solo di prevedere parlamentari scelti direttamente dal popolo, evitando invece che siano nominati da tre o quattro grandi nominatori. In un momento di crisi della democrazia bisogna rispondere con un aumento della partecipazione».
Resta il rischio che queste tensioni si sfoghino sul Quirinale. Per Renzi siete ‘un partito nel partito’.
«Nessun partito nel partito. E stato Renzi a voler sovrapporre la legge elettorale all`elezione per il Colle. Ora il segretario non si lamenti degli effetti provocati dalle sue scelte politiche. Non glielo aveva ordinato il medico. E poi…».
Dica.
«Penso che la scelta di sovrapporre le due questioni sia stata presa dal premier per condizionare sulla legge elettorale una serie di personalità che aspirano legittimamente a diventare Presidente della Repubblica».
E pensa che senza l`ok al suo emendamento anche gli altri non sosterranno l’ltalicum a Palazzo Madama?
«Non lo so. Mi aspetto di sì, comunque».
Benzina sul fuoco, a pochi giorni dalla sfida per il Colle.
«Noi teniamo separati i piani e stiamo al merito. Chiediamo solo di prevedere parlamentari scelti direttamente dal popolo, evitando invece che siano nominati da tre o quattro grandi nominatori. In un momento di crisi della democrazia bisogna rispondere con un aumento della partecipazione».
Resta il rischio che queste tensioni si sfoghino sul Quirinale. Per Renzi siete ‘un partito nel partito’.
«Nessun partito nel partito. E stato Renzi a voler sovrapporre la legge elettorale all`elezione per il Colle. Ora il segretario non si lamenti degli effetti provocati dalle sue scelte politiche. Non glielo aveva ordinato il medico. E poi…».
Dica.
«Penso che la scelta di sovrapporre le due questioni sia stata presa dal premier per condizionare sulla legge elettorale una serie di personalità che aspirano legittimamente a diventare Presidente della Repubblica».