‘La battaglia agli sprechi in sanità non può essere combattuta con astratte, burocratiche tabelle e protocolli che alla fine – di fatto – vieteranno ai medici di base di poter prescrivere esami e controlli, rimandandone la fattibilità ad una specie di processo sanitario di secondo grado affidato agli specialisti e per di più con il rischio di scatenare infiniti conflitti e contenziosi tra medici, strutture sanitarie e cittadini’. Lo afferma in una nota la senatrice del PD Manuela Granaiola della commissione Sanità.
‘Sarà la festa delle assicurazioni – prosegue Granaiola – e, alla faccia dell’universalismo della nostra sanità, un subdolo invito a garantirsi (per chi può) con il privato! Ci manca il “ricorso in appello” per fare una tac e saremo al completo. Il risultato finale rischia di essere quello che a pagare saranno sempre e soltanto i malati, e soprattutto le persone malate meno “forti” (per esempio gli anziani) non in grado cioè di far valere i propri diritti.
‘Siamo consapevoli che non esistono soluzioni semplici per questioni così complesse – aggiunge la senatrice PD – ma prima di tutto è necessario convincere e correggere queste tendenze distorsive con iniziative formative, con controlli capillari ed adeguati, con l’educazione dei cittadini al buon uso del farmaco e la prevenzione; solo in ultima istanza ha senso agire sulla responsabilità individuale dei medici così come per ogni altro professionista o lavoratore che non fa bene il proprio lavoro, anche perché ogni medico è diverso dall’altro ed ha diverse competenze e sensibilità’.
‘Bene dunque porsi l’obbiettivo di ridurre gli sprechi – conclude Granaiola – ma prima di tutto colpendo le troppe, macroscopiche inefficienze operative tecniche e gestionali e soprattutto non più a spese dei cittadini’.
‘Sarà la festa delle assicurazioni – prosegue Granaiola – e, alla faccia dell’universalismo della nostra sanità, un subdolo invito a garantirsi (per chi può) con il privato! Ci manca il “ricorso in appello” per fare una tac e saremo al completo. Il risultato finale rischia di essere quello che a pagare saranno sempre e soltanto i malati, e soprattutto le persone malate meno “forti” (per esempio gli anziani) non in grado cioè di far valere i propri diritti.
‘Siamo consapevoli che non esistono soluzioni semplici per questioni così complesse – aggiunge la senatrice PD – ma prima di tutto è necessario convincere e correggere queste tendenze distorsive con iniziative formative, con controlli capillari ed adeguati, con l’educazione dei cittadini al buon uso del farmaco e la prevenzione; solo in ultima istanza ha senso agire sulla responsabilità individuale dei medici così come per ogni altro professionista o lavoratore che non fa bene il proprio lavoro, anche perché ogni medico è diverso dall’altro ed ha diverse competenze e sensibilità’.
‘Bene dunque porsi l’obbiettivo di ridurre gli sprechi – conclude Granaiola – ma prima di tutto colpendo le troppe, macroscopiche inefficienze operative tecniche e gestionali e soprattutto non più a spese dei cittadini’.