‘Si avvicina il 30 giugno, data entro la quale le Regioni e le Province autonome dovrebbero ultimare l’accreditamento dei centri trasfusionali, dopo una prima proroga dal termine originario del 31 dicembre 2014. Secondo quanto riferito dal ministero della Salute in Commissione al Senato il 5 marzo 2015, nel corso della risposta ad una nostra interrogazione, a tutt’oggi sarebbero 12 le Regioni che hanno completato il percorso: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, le Province autonome di Trento e Bolzano, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto; mentre in altre 7 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Toscana) sarebbero in via di ultimazione i provvedimenti autorizzativi. Eppure la scadenza si avvicina e non si hanno notizie di una procedura necessaria per garantire standard di qualità all’intero sistema trasfusionale italiano’. Lo dicono le senatrici democratiche Manuela Granaiola e Nerina Dirindin, capogruppo del Pd nella commissione Sanità.
‘L’accreditamento dei centri trasfusionali – proseguono le due senatrici democratiche – è una tappa importante alla quale stanno lavorando duramente l’Avis e le associazioni dei donatori. Siamo a un passo dal raggiungimento di un risultato fondamentale per garantire standard omogenei di qualità su tutto il territorio nazionale. La scadenza del 30 giugno va rispettata e per questo chiediamo notizie al ministero della salute’.
‘L’accreditamento dei centri trasfusionali – proseguono le due senatrici democratiche – è una tappa importante alla quale stanno lavorando duramente l’Avis e le associazioni dei donatori. Siamo a un passo dal raggiungimento di un risultato fondamentale per garantire standard omogenei di qualità su tutto il territorio nazionale. La scadenza del 30 giugno va rispettata e per questo chiediamo notizie al ministero della salute’.