“È inquietante il modo in cui la destra esplicita, oggi con il ministro Ciriani, la volontà, che non ha precedenti, di provare a consumare un colpo di mano sulla nomina di un giudice costituzionale. La Corte Costituzionale non è cosa della maggioranza.
È un supremo istituto di garanzia, elemento fondamentale del sistema dei bilanciamenti costituzionali e quindi degli equilibri democratici nel loro insieme.
Se c’è un organo contro cui è inconcepibile consumare forzature unilaterali, questo è proprio la Consulta. Garantirne l’indipendenza dalla maggioranza politica pro tempore è dovere e interesse comune. I giudici costituzionali di designazione parlamentare si scelgono insieme, non a colpi di maggioranza. Se si agisce diversamente è perché si ha una concezione proprietaria delle istituzioni, si confonde il governare con il comandare e si è animati da un senso di disprezzo per il pluralismo, per la funzione vitale dei contrappesi al potere esecutivo e per i diritti delle minoranze.
Questo è il modo di ragionare che ha ispirato il ddl sul premierato. Ora si ripresenta sulla Corte Costituzionale. Arrivati a questo punto si è inevitabilmente indotto a pensare che il governo sia all’affanosa ricerca di scorciatoie per fermare referendum da cui è ogni giorno sempre più spaventato.
Siamo dinanzi a un fatto molto grave”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.